Un giallo, noir ricco avvincente,ben scritto e Gabriella Genisi è riuscita a delineare, con maestria, ogni cosa. A me è piaciuto moltissimo e mai avrei creduto di scoprire così tante cose sul Salento, quello lontano dalla moda e dalle riprese cinematografiche. Ad indagare sulle morti di alcuni adolescenti è una giovanissima Francesca (Chicca) Lopez, maresciallo dei carabinieri presso una caserma di Lecce, con un passato alle spalle difficile e tormentato.
Cosa hanno in comune i cadaveri? Un tatuaggio: un cerchio con all'interno una croce gemmata. I personaggi sono ben definiti: il capitano Biondi, Gerard psicologo e amico di Chicca, Maria Cafaro e la figlia e tanti altri.
Chi erano le "pizzicate" e perchè, le tarantate vivevano in solitudine con la vergogna incollata addosso? Danzavano fino allo sfinmento, un ballo corale dal rtimo incalzante.
Sullo sfondo il meraviglioso paesaggio salentino: ulivi millenari, terra rossa, mare cristallino, Porto Badisco il luogo dove secondo Virgilio sbarcò Enea fuggendo da troia e poi altri paesini Giuggianello, Montesanto salentino, Gallipoli, Otranto, Calimera, Torre Chianca...
Non manca la tradizione culinaria: cicere e tria incannulate al ragù, pitta di cipolle, pasticciotti, puccia, friseddhe, rape 'nfucate. Non poteva mancare il Negroamaro!
Un libro che vi consiglio.
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