BENVENUTO

I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. AMOS OZ

mercoledì 12 dicembre 2018

A proposito di lettura... con i ragazzi delle MEDIE

In libreria vengono a farci visita i ragazzi della scuola secondaria di primo grado ossia le MEDIE e, per me, è come una sfida-missione incuriosirli alla lettura perchè è un'età in cui tutto ciò che fanno è finalizzato al sentirsi grandi, ma in realtà hanno solo 11, 12 e 13 anni quindi adulti non lo sono affatto.

La scuola è noiosa ed è un obbligo pesante


 e la lettura di un libro...

...una  terribile perdita di tempo!

Allora quando entrano in libreria accompagnati dalle loro insegnanti sono guappi, sbruffoncelli INDOLENTI, altri sono timidi, sopraffatti dagli esuberanti.

Ed è proprio questo loro disinteresse che cerco di intaccare per parlare di libri ed ogni volta ne esco arricchita e so che anche loro sono un po' cambiati dopo la nostra chiacchierata.



Comincio con questo pezzo tratto dal libro scritto dalla Mastrocola La passione ribelle

"Lo studio sa di muffa, è passato, è vecchiume. Già solo la parola ci suscita un malessere, un'avversione. Studio! Di contro, agili PC, smartphone, lucine a led, schermi giganti, megabyte. Musica, velocità, divertimento. Lo studio per tutti noi è un'ombra che oscura il mondo, è una crepa sul muro: incrina e abbuia la nostra gioia di vivere. Lo studio non ci seduce. Non è cool. Abbiamo mai sentito qualcuno che, alla domanda "Cosa ti piace fare nella vita?" risponda: "Studiare"? prendiamo le persone affermate. Mai che dicano d'aver studiato tanto, e che se non avessero studiato non sarebbero arrivate. Chi studia è uno sfigato. Oggi mostrare la cultura non va più, non si fa. Oggi piuttosto si esibisce l'ignoranza, rende molto di più. È come se il non sapere e il non studiare ci dessero un fascino aggiunto, una certa patina di rozzezza che sa subito di istinto primordiale, naturalezza ferina, autenticità. Studiare, nel nostro immaginario, vuol dire non vivere."

Dopo questa lettura loro credono di aver trovato un alleato ed è da qui che inizia la nostra chiacchierata, sono ben predisposti al dialogo, non hanno il timore di essere giudicati e si sentono a loro agio.

E dopo un breve percorso fatta di aneddoti su Manzoni, Pirandello e Pennac...














 ...ci trasferiamo nel settore ragazzi, ci sediamo per terra e cominciamo a parolottare di libri e lettura seguendo questo percorso.
 
  • i libri bendati (copro con un foglio dei libri che ho scelto o che mi hanno indicato gli insegnanti . il libro e leggo una parte scelta in precedenza, solitamente scelgo dei classici ADATTI alla loro età)
Poi consegno loro un foglio con:
  • domande leggo perchè - non leggo perchè - perchè i ragazzi non leggono - dammi un consiglio
  • scrivi il tuo tweet
  • my wishbooklist: segna con una crocetta i titoli che ti incuriosiscono

Ecco questa è la parte che mi intenerisce e talvolta mi commuove... pensate che l'altro giorno un ragazzo ha scritto che non legge perchè i suoi compagni se lo vedono davanti ad un libro LO PRENDONO IN GIRO.

Quando vanno via, mi salutano e mi dicono "Stefania, ci vediamo oggi pomeriggio". Alcuni ritornano altri non lo fanno, ma da alcuni prof so che quella chiacchierata è servita per lavorare in classe... ed io sono felice!



1 commento:

  1. ti ho trovato attraverso google+, sempre pronta a dare consigli e come dice la statistica quest'anno il libri come regalo andranno forte. Tante cose belle

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