Cominciamo da qui.
Questo monumento si trova a Monaco presso l'Università
Ludwig Maximilian. Proprio lì, il 18 febbraio del 1943, due fratelli Hans e Sophie
Scholl furono fermati dalla Gestapo perchè distribuivano volantini contro il nazismo. Facevano parte un gruppo di giovani studenti, denominato La Rosa Bianca.
Una rosa stilizzata composta da tanti fogli... altro non sono che quei volantini, 6 per l'esattezza.; i ragazzi erano sicuri di poter finalmente convincere il popolo tedesco della ormai sicura disfatta di Hitler dopo la sanguinosa sconfitta a Stalingrado.
Eccoli qui Hans, Sophie e il loro amico, Cristoph Probst
Ecco gli attori Hinrichs Fabian (alias Hans), Julia Jentsch (alias Sophie) e Florian Stetter (alias Cristoph Probst)
Non erano degli ingenui, sapevano di rischiare molto, ma erano legati da un profonda e sincera amicizia, un legame autentico, forte, speciale.
Giovanissimi,
coraggiosissimi insieme ad altri loro coetanei (e non solo) hanno sfidato il regime non per ideologia ma per il diritto di vivere in modo umano.
Hanno difeso, con suprema dedizione, i diritti più elementari
dell'uomo.
Inizialmente avevano aderito al nuovo governo nazionalsocialista ma col tempo capirono che non si poteva parlare di unità nel momento in cui dovevano censurare le loro convinzioni più profonde: quella non era unità, era omologazione ideologica: perchè dovevano essere proibiti libri di autori ebrei? Perchè non dovevano cantare canzoni di altri popoli? O scegliere liberamente autori che avrebbero voluto leggere?
Il film, del 2005 diretto da Marc Rothemund, ha vinto l'orso d'argento al Festival di Berlino.
Il film è una fedele, fedelissima riproduzione di quanto accadde circa 70 anni fa. Il film parla di tedeschi che si ribellarono a Hitler, è un film che non parla di deportati, di militari o di Hitler. Ecco cosa mi ha colpito. Ben diretto, ben fatto, bella fotografia. Forse mi aspettavo di più dall'attrice che interpretava Sophie. Comunque storia memorabile.
Tanja Piesch, nell'introduzione al libro con il titolo omonimo scritto da Inge Scholl sorella maggiore, scrive: "Perchè se si pensa al senso di colpa con cui si ritrovarno i tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale per il proprio fallimento davanti a un regime che aveva flagellato l'umanità in mondo tremendo, si riesce ad immaginare quanto coraggio e quanta speranza abbiano suscitato, nel popolo tedesco, questi ragazzi della Rosa bianca."
Nel film, tenete d'occhio i francobolli.
Buona visione.
Viva la libertà.