A volte penso che si
spenda poco tempo con le persone anziane, con le persone a cui vogliamo bene e
con chi sappiamo è sempre lì. A volte ci sfugge l'essenziale, ci angoscia
il presente e ci ammaliamo di rabbia.
Altre volte sembra che, guardando la tv o
leggendo il giornale, tutto debba precipitare irrimediabilmente: quanti
sacrifici ci vengono chiesti, accidenti al deficit, ma sono corsi e ricorsi
storici e capisco e ammiro mia madre quando mi dice: “Il pane, dovevamo andarlo
a prendere con la tessera e ci doveva bastare”,
e in leccese mi consiglia: "Sparagna
la farina quandu la mattra è cchina, ca quandu lu fundu pare a gnenti serve lu
sparagnare" (Risparmia la farina quando la madia è piena, che quando il fondo appare, non ti serve a niente risparmiare).
Certo, altri tempi, altri modi di vivere, altri pensieri, altra
Italia però lo trovo saggio e concreto.
Questa riflessione m'è venuta ascoltanto radio deejay, questa mattina quando Savino e Linus parlavano di una vecchia canzone cantata da Manfredi Basta [...] 'n par de scarpe nove pòi girà tutt'er monno.
Bello! Buttare a monte preconcetti e pregiudizi. Riscoprire il senso profondo dell'esistenza.
RispondiEliminaBuona giornata
La canzone di Manfredi la dice lunga e i nostri genitori avevano capito tutto senza bisogno che giornali, radio, tv o internet gli spiegasse come era meglio risparmiare.
RispondiEliminaIstinto di sopravvivenza.
stupendamente stupenda!
RispondiEliminaBellissimo il post, strabellissima la foto antica, arcistrabellissimo il consiglio di tua madre. Attualissimo, adesso che vediamo il fondo della madia e il risparmiare sta diventando un verbo da dimenticare.
RispondiEliminaCiao.
si danno troppe cose cose per scontate....e non gli si presta la giusta attenzione, è un grave errore perchè le piccole cose di ogni giorno sono le più importanti..... Buona serata!
RispondiEliminaCiao Stefania, e' vero alle volte diamo per scontato che le persone care siamo sempre li' e si rincorrono le novità, senza apprezzare il momento che stiamo vivendo sempre tesi a qualcos'altro... e all'improvviso non c'e' piu' tempo se non per i rimpianti...
RispondiEliminaSaggia lantua mamma anche se senza la traduzione non sarei riuscita a decifrarla.
Notte!!!
Patri
Già, la tessera! Me la ricordo ancora, mi pare fosse verdina con tanti bollini che venivano staccati dal negoziante. Il pane! Il pane faceva schifo, era nerastro e se non lo mangiavi subito diventava duro in poche ore. E tutto era razionato, la pasta, lo zucchero, il latte... Il caffè? praticamente introvabile, si andava avanti con l'orzo. Bah. Solo chi ci è passato o può capire.
RispondiEliminaRicordo la canzone.E ricordo i sacrifici,il lavoro massacrante,
RispondiEliminala stanchezza di mio padre che lavorava nei campi e, come tanti altri, costruiva allora, inconsapevolmente forse, il benessere delle generazioni seguenti.
E,cercando di non travalicare nella retorica, penso che solo
con questo spirito di sacrificio potremo recuperare la dignità dell'Italia.
Erano altri tempi e le persone sapevano risparmiare, adesso un po' meno secondo me.
RispondiEliminaBuona giornata!
Ciao Stefania, bellissime e preziose le parole della tua mamma, come è prezioso il ricordo di come loro, i nostri genitori, hanno saputo lavorare, reagire e tirarsi fuori da un'altra terribile crisi e povertà. Se tutte le cose hanno un senso e un motivo il senso di questo momento nero deve essere quello di farci un po' ridimensionare, abbiamo dato tutto per scontato e invece di scontato non c'è niente, abbiamo perso il piacere di vivere di piccole gioie per correre dietro a un tutto che non ci ha portato niente...ecco se questa crisi deve avere un senso o un valore vorrei che fosse quello di farci tornare "uomini". Ciao. Un abbraccio. Antonella
RispondiEliminaPurtroppo il consumismo sfrenato ha fatto molti danni nel mondo e le persone non riescono più a rinunciare a qualcosa.
RispondiEliminaSi dice che il passato insegna
RispondiEliminaMa non in questo caso.
condivido questo post e il pensiero della tua saggia mamma, a volte fare un passo indietro fa recuperare tante cose!!!!!!! Lory
RispondiEliminaquante cose vere in queste tue riflessioni!E veramente bisogna risparmiare prima per cercare di andare avanti poi...un saluto
RispondiEliminaSignificativa al massimo quella foto d'epoca!
RispondiEliminaInsegnamenti da anziani che spesso (ahimè) non vengono seguiti...Baciobacio
RispondiEliminaCiao Stefania, la maggior parte di noi italiani affonda le proprie radici nell'antica e saggia filosofia del risparmio, siamo conosciuti nel mondo come popolo di risparmiatori, il che si è rivelato un effetto boomerang: i profittatori insensibili davanti a tutti i nostri sacrifici risucchiano anche quella piccola nicchia di tranquillità in cui potevamo rifugiarci per sopravvivere!
RispondiEliminaBuona giornata!
la famose frase "si stava meglio, quando si stava peggio" in realtà è una grande verità. I nostri vecchi avevano ideali, rispetto, educazione, senso del dovere...parole che forse ora si trovano giusto sui dizionari della lingua italiana, ma di cui ignoriamo il vero significato!
RispondiEliminabrava bel post di riflessione!
Credo che rimpiangere i valori e le abitudini della generazione e della società che ci ha preceduto sia quasi un "must" soprattutto arrivati a una certa età.
RispondiEliminaLa società non è nulla di statico, si evolve in un senso o nell'altro e credo che ogni situazione vada colta utilizzandone i risvolti positivi e cercando di minimizzare o comunque di dare un peso relativo agli aspetti negativi.
...i tempi cambiano...la nostra generazione non ha vissuto di sacrifici...noi abbiamo avuto molto...e pensare di tornare indietro ovviamente fa paura...a me fa rabbia che in certe situazioni ci siamo finiti per colpa di lobbies, di speculatori e gente senza scrupolo, incompetenti che hanno pensato solo ai loro profitti...i sacrifici poi per rimettere le cose a posto li fanno i fessi...:-(
RispondiEliminaIl punto è che non accordiamo le parole con il pensiero e l'azione con le parole: tutti diciamo che si deve stare attenti all'essenziale, ma poi non facciamo mai un passo in questa direzione. E così abbiamo moltiplicato le esigenze, ma restiamo insoddisfatti. Qualche volta, tristemente, penso che, in fondo, abbiamo le condizioni che ci meritiamo...
RispondiEliminacara Monica, tutti cerchiamo in fondo la felicità. Da sempre. Se non sappiamo vedere l'essenziale, finiamo per cercarla nell'effimero, nelle apparenze, nell'abbondanza. E' il modo dei ricchi di esser poveri.
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