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I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. AMOS OZ

domenica 22 gennaio 2012

Malati di internet...

Questo video sembra un tantino catastrofico, io lo trovo interessante e al contempo allarmante. Mi intresso molto di questo tema sono circa 10 anni che cerco di informarmi sull'internet addiction e vi assicuto che i dati sono tremendi.

Mi sono inventta un gioco da fare con le scuole che mette in guardia dal web: fonte di informazione e di deviazione.

Usare e non abusare... chat, second life, forum, social network possono diventare delle trappole.

18 commenti:

  1. In tutte le cose è così,non va mai bene esagerare...ma sul weeb specialmente bisogna stare molto attenti.Fai bene a fare cose per i bambini,
    loro sono da proteggere, e bisogna educarli bene...poi non è mai abbastanza.

    Ciao Stefania, buona settimana :-))
    Magda

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  2. Si rischia di perdere di vista la realtà vivendo in una sorta di mondo parallelo che sembra costruito per noi, dove possiamo trovare gratificazioni e stimoli alla nostra autostima, bisogna fare molta attenzione , hai perfettamente ragione.

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  3. è così facile cascarci... tutto qui sembra più bello... più interessante... chi ha una personalità debole diventa vittima...

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  4. è una trappola a volte, è vero...si deve trovare un'equilibrio tra il virtuale e il reale...

    serena notte e buon inizio settimana
    lella

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  5. C'è gente che vive su facebook 24 ore su 24 e ci mette di tutto..
    preoccupante.

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  6. Come in tutte le cose...la conoscenze degli strumenti porta ad un uso consapevole....solo che l'uso del cervello è cosa rara...:-(

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  7. Ci sono soprattutto ragazzini che sono davvero dipendenti e passano al pc tutte le loro giornate e questo di certo non è benefico nè a livello intellettivo che per i rapporti sociali che vengono annullati.
    Ti auguro un buon inizio settimana!

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  8. Per questo motivo, ogni tanto sparisco dal web, proprio per non diventare prigioniera del virtuale e trascurare il reale che, a mio parere, rimane sempre molto importante.
    Abbraccio e piacere della tua conoscenza. Chi parla di libri non può che essere mia amica. A presto Anna Maria

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  9. Ciao Stefania, ho visto e già ero a conoscenza di molte cose, è orrendo ma il fatto è che tutti ormai lo sanno, i genitori, i maestri, i proffessori, i grossi capi che fanno i business e ricavano mialiardi con internet..........Fino a che i mezzi di comunicazioni così importanti ma devastanti come internet non saranno nelle mani giuste........Le persone dovrebbero rifletterci di più, io ad esempio mi sono resa conto che ho trascorso a volte troppo tempo dietro a questo schermo, trascurando le mie passeggiate con Lady, il parlare con le persone, ecc........Ciao e buon pomeriggio!!!

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  10. Bisogna dare sempre una giusta misura a tutte le cose che facciamo, tranne due....

    :D

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  11. verissimo !...in tutto ci deve essere una giusta misura ....poi dipende dal grado intellettivo e dalla più o meno debolezza del carattere.....la Rete è una bellissima cosa...ti fa conoscere il mondo ma qualche volta si rischia di confondere il reale con il virtuale....c'è la voglia di far crescere la parte di noi che spesso non è vivibile nella realtà ed allora si proietta nel mondo virtuale dove tutto è possibile e quando dico tutto intendo anche la parte malata dell'Umanità.....Ciaooo....interessante blog !!...buona serata !!!

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  12. Sono d'accordo quando si parla di dedicare un tempo ragionevole, meno quando ci si riferisce alla "debolezza di carattere" per gli adulti. E' un'espressione che mi da l'idea di persone che non hanno saputo rafforzare i rapporti di amicizia, non sanno interagire con gli altri preferendo il mondo virtuale al reale, non hanno interessi, non si incuriosiscono...insomma che tristezza.
    Per quanto riguarda i figli, io ne ho una di 17 anni, usa la chat nel più noto socialnetwork per comunicare con i compagni di scuola e gli amici, è un modo anche per abbattere le spese degli sms del cellulare. Lo usa quel che basta, tra studio e uscite è impossibile. E comunque c'è sempre chi vigila anche se non serve dirle nulla. :)

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  13. Non voglio avanzare commenti. Mi accorgo navigando per blog che vi sono tante persone educate e rispettose. Non sono un avventuriero anche perchè dedico a questo mezzo il poco tempo libero. Un passatempo consigliato da amici e che mi ha preso più per l'eggere l'altrui pensiero che per il mio scrivere. Non so se dire fortunati quelli che passano tanto tempo alla tastiera o dei perditempo. Molto probabilmente non hanno nulla da fare e nemmeno lo cercano.

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  14. Ciao Stefania,
    Buon fine settimana. :-))

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  15. Sai a volte credo che Internet sia una nuova "droga" e che di questa ne abbia tutte le caratteristiche, io ho due figli adolescenti e mettere dei paletti per quanto riguarda l'orario non è sempre facile! Da un lato pensi sono a casa e li posso controllare, ma dall'altro non puoi controllare i contenuti di quello che fanno.
    Ammetto che anche io a volte ne sono dipendente perchè è un mare d'informazioni e non mi stancherei mai di cercare, così mi regolo a periodi: a volte internet e a volte la lettura, anche se quest'ultima mi droga più di internet :-)
    grazie del passaggio

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  16. Mi sono ritrovata in internet per necessità e non mi sono mai vergognata di dirlo, ho sofferto di dipendenza da internet.
    E' stato per quanto mi riguarda, come un cuscinetto al quale aggrapparmi visto che ho passato anche 20 ore in ufficio per circa due anni.
    Ho provato queste cose: dipendenza con crisi di ansia; nervosismo; assoluto distacco dal mondo che mi circondava (dimenticavo perfino di mangiare).
    Poi fortunatamente è successo qualcosa. Ho trovato dei nuovi collaboratori in ufficio e così gradualmente le mie ansie sono scemate. La mia attenzione è tornata a focalizzarsi sui problemi di tutti i giorni. Oggi posso dedicare due minuti o addirittura nulla ad internet per svago e star bene lo stesso.
    Penso di aver cercato di ricreare sul web ciò che avev nella vita reale: una miriade di rapporti interpersonali che all'improvviso per motivi di lavoro non riuscivo più a gestire. E mi mancavano. Ma sul web è fittizio.
    Così oggi stacco all'ora di pranzo e alle 20 massimo son fuori dall'ufficio: accada quel che accada.
    Sorrido di nuovo e sto davvero meglio. In quei mesi era tutto pesante.
    ciao Stefania
    letizia

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  17. C'è un libro molto interessante a proposito, che ho letto di recente (agile, ma efficace): "Il profumo dei limoni". Dice esattamente che il mezzo (=internet) "non è neutro". E anche io me ne accorgo: devo continuamente vigilare sui miei tempi "di esposizione" (!),
    Qui una presentazione:
    http://www.cyberteologia.it/2011/05/jonah-lynch-facebook-e-il-profumo-dei-limoni/
    (e poi il termine di paragone sono i limoni... nessun paragone poteva essere più azzeccato per me!)

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  18. ti poni domande che dovrebbero essere di tutti: la dipendenza che certi strumenti danno, l'evasione in un mondo altro, il non rendersi conto che parole digitate non sempre hanno la stessa valenza delle stesse parole dette di persona

    usare e non abusare, vero, vero anche che forse solo chi ha vissuto l'abuso riesce poi a tornare indietro e comprendere che quello era solo uno strumento per esprimere un proprio disagio

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