Molti studenti oggi hanno ripreso la loro attività scolastica: zaini in spalla e interrogazioni in vista. Il libro che voglio proporvi è indirizzato non a loro, ma agli insegnanti e non solo. Il titolo è TOGLIAMO IL DISTURBO. Saggio sulla libertà di non studiare di Paola Mastrocola che scrive:
"Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci governano e ci opprimono."
Titolo Togliamo il disturbo
Autore Paola Mastrocola
Editore Guanda
Prezzo € 17,00
Molto interessante....sono convinta anch'io che molti giovani vengano costretti a studiare e fare cose che non sono nella loro indole e preedisposizione solo per accontentare i genitori. Buon inizio settimana, un abbraccio!
RispondiEliminaCiao intanto auguri. Sapendo che amo leggere Babbo Natale Ha provveduto abbondantemente. Tornato da un giro per il fiume e cittù di Mostar e quelle terre piene di storia Romana Ssolo da sabato notte ho preso a leggere il primo Fallaci Un Uomo che mi sta impegnando...La cultura non so che sia ma se non avessi tante conoscienza mi sentirei tanto povero e ignudo difronte a questo tempo. Una coperta stupenda l'informazione.
RispondiEliminaI genitori devono vegliare e consigliare, ma non imporre.
RispondiEliminaCiao e buona settimana Stefania *__*
anche della nostra generazione però si dicevano più o meno le stesse cose. Sembrano cicli che si ripetono, ma il libro della Mastrocola sicuramente offre un'interpretazione inedita del fenomeno "disamore verso lo studio"
RispondiEliminaGrazie!
Sai che non sono appassionato alla letteratura in genere, ma, mi stai facendo assaporare piano piano questo lato oscuro e relativamente noioso (è l'opinione di un ignorante :) con libri interessanti e di varie tematiche. In questo noto che la scrittrice (poi scoperta su google) combatte contro questo sistema che invece di valorizzare la cultura l'affossa. Lei fa anche dell'autocritica è questo segno di grande maturità. Questo tema è, per me, scottante e sarebbe bello leggere per poi capire se alla fine c'è una soluzione oppure è meglio dare al popolo strutture fatiscenti e poca cultura cosi si governa e si manovra meglio.
RispondiElimina:)
bello, lo prenderò....
RispondiElimina"Libertà di scegliere", i ragazzi vanno guidati ed educati al sapere, così come vanno educati per le regole di vita, senza queste guide sarebbero allo sbaraglio: quando si è troppo giovani non si conosce bene il senso delle cose e lo studio è fondamentale, fa parte del bagaglio della vita. Dopo in età matura saranno loro a scegliere il percorso ottimale.
RispondiEliminaIl libro comunque è interessante e merita di essere letto, grazie per la segnalazione.
un bacio
annamaria
Paola Mastrocola ha un modo di scrivere che amo molto! Davvero una bella realtà nel panorama letterario...
RispondiEliminaIn effetti, per troppo tempo abbiamo imposto ai nostri ragazzi, l'obbligo allo studio.
RispondiElimina"Il pezzo di carta è indispensabile...!" Era la frase abituale. Con questa assurda idea, abbiamo perso tempo e denaro a far studiare chi magari avrebbe voluto imparare un mestiere.
Ciao, Stefania, piacere di averti conosciuta.
Il tuo blog mi piace. Ora mi unisco agli altri amici del tuo sito.
mimosa49
Saluti Madonna codesto menestrello l'è giunto in suo loco, rimembra di mio copricapo piumato e dello loco mio?
RispondiEliminaCodesto scritto rimembra a codesto povero menestrello suo passato: esso l'era convinto a divenir 'geniere, financo tacciato di non esser serio in sua vocaziona, lo risultato l'è semmai disastro e festa di corvi... tristo destino delli poveri giovani!
Forse hai capito che c'è qualcosa che non va?
RispondiEliminaE' vero...questo 2012 è iniziato non bene.
Spero solo sia un momento passeggero!
Ciao cara Stefania, e grazie dell'interessamento.
Forse hai capito che c'è qualcosa che non va?
RispondiEliminaE' vero...questo 2012 è iniziato non bene.
Spero solo sia un momento passeggero!
Ciao cara Stefania, e grazie dell'interessamento.
sta diventando sempre più complicato da capire il mondo dei giovani... le nostre esperienze sono diverse e oggi da genitori dobbiamo adattarci
RispondiEliminaGrazie della visita.
RispondiEliminaNon conosco questo libro ma di Paola Mastrocola, oltre ad alcuni libri di narrativa, ho letto tempo fa "La scuola raccontata al mio cane" e mi sono trovata d'accordo con lei in molti punti .
Buona giornata
Che un giovane debba scegliere è un fatto concreto, ma spesse volte la loro scelta è condizionata da una scuola sempre più vecchia.
RispondiElimina..la prossima volta che passo alla Mondadori...presto...lo guarderò...poi vedo...normalmente mi lascio trasportare da sensazioni...per me un libro è come una persona...c'è sempre un certo contatto iniziale di anima che poi si purifica o si spegne....Per quanto concerne l'obbligo o meno di studiare, bisognerebbe specificare cosa si intende per studiare...leggere ed imparare cose consigliate da altri, lo escludo...Farsi una cultura è necessario per vivere in questa società.....rimanere ignoranti come lo sono tanti studenti ora, non è concepibile....
RispondiEliminaBuon pomeriggio....a presto..
oggi i giovani chi li capisce e un caso tutto da studiare
RispondiEliminaPerò bisogna anche un po' veicolarli questi giovani,non vorremmo mica togliere il manubrio alle loro biciclette, credo che la scuola e la famiglia abbiano anche il compito di trasmettere valori e regole. Dovrei leggere il libro per esprimermi ma già sto facendo una lotta con mia figlia che rivendica il suo diritto se studiare o meno, e allora tutti noi potremo rivendicare il diritto di fare i pelandroni o meno? Ci sono delle cose per il loro bene e altre per il nostro su cui secondo me non si discute, piuttosto insegnare l'amore allo studio, non il diritto a non studiare, è diverso.
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