La presentazione del libro “L’arminuta”, che si è svolta giovedì
pomeriggio presso la libreria Ianni a Giulianova, è stata magica. La scrittrice Donatella Di
Pietrantonio si è completamente donata
ai suoi lettori rispondendo con sincerità, schiettezza e profondità d’animo a
tutte le domande. Un’empatia che ha permesso a tutti di rimanere inchiodati
alle proprie sedie, incantati e affascinati da questa donna. Lei, bambina
arsitana, un po’ come Adriana personaggio chiave del libro, ha vissuto la sua
infanzia in un ameno paesino abruzzese.
Alla domanda: “Qual è il personaggio a cui sei affezionata?” lei ha
risposto: “ Adriana, ma soprattutto Vincenzo nei confronti del quale prova un
senso di colpa profondo… e non sveliamo perché!”
Un libro che parla di Abruzzo, di tradizioni e riti. Vengono citati gli arrosticini
e la coperta abruzzese che, presente come scenografia in libreria, ha talmente affascinato la scrittrice da volercisi
immortalare con una foto.
La stura è stata data
dall’attore Piero Cantelli della compagnia “Pempti” che ha interpretato
la lettera di Ennio Flaiano a Pasquale Scarpitti nel video realizzato dal giornalista Marco Calvarese.
Il video ha talmente emozionato Donatella Di Pietrantonio da
influenzare la risposta alla domanda
“Come fa a conciliare lavoro e
scrittura?”; ha affermato: “Di giorno
lavoro, la notte scrivo e, come dice Flaiano nella lettera, l’abruzzese è molto
dedito al lavoro e nella cultura contadina scrivere non “fa campare”. Questo
retaggio culturale mi condiziona un po’ e credo che il mio lavoro di
odontoiatra mi permetta di scrivere senza alcun rimpianto.”
Insomma un incontro memorabile per un libro straordinario: racconta la
storia di una tredicenne che scopre di essere stata data in affidamento all’età
di sei mesi e, per motivi a lei incomprensibili, ritorna nella casa della
famiglia d’origine, una famiglia molto povera. Lei, abituata alla città, ad un
ambiente colto all’agiatezza dovrà fare i conti con la fame, con il pregiudizio
e con il cambiamento fulmineo. Un nuovo stile di vita. Costretta ad
“affrontare” se stessa e tutte le paure
ed ansie che un doppio abbandono comporta.
Tutto è incorniciato da una sapiente scrittura, asciutta ma
con un grande potere evocativo. Questa capacità mantiene vivo l’interesse anche
dopo che il lettore chiude il libro. Donatella Di Pietrantonio riesce a penetrare
i sentimenti di chi legge con sapienza e comporre le frasi con maestria
inserendo le frasi in dialetto abruzzese al momento giusto, un dialetto veloce e contratto. Certo il
linguaggio risulta a tratti colorito, ma al contempo espressivo e ricco di
suggerimenti.
Michela Murgia recensendo il libro ha detto: ”Non si può dire veramente
chi si è, se non si capisce prima di chi si è.” E l’arminuta cioè la ritornata
scoprirà la verità? Scoprirà la sua identità?
La trama del libro sempre interessante e attuale.
RispondiEliminaSaluti a presto.
abbiamo bisogno di scrittrici interessanti che abbiano qualcosa da dire e che noi godiamo nel leggerle.
RispondiElimina