Capisci che, nonostante gli altri, quella persona sia diversa. Non ci parli, non sai come la pensa su questa o talaltra questione, sai però che vorresti conoscerla.
E poi accade: battute fugaci, pensieri condivisi, attimi preziosi. Non c'è altra possibilità che accontentarsi di quei momenti... Pazienza.
Nel frattempo accade...
...che tra le mani arrivi un libro Origini che non ti entusiasmi poi tanto, ma colpisce la tua attenzione!
...che ha delle "favolose" montagne, dove i protagonisti di questa saga familiare vivono. Sono in un villaggio sperduto dal nome complicato e difficile da pronunciare...
Ma... cosa, cosa mi ha spinto a scegliere di continuare la lettura talvolta faticosa e lenta?
Le radici, radici radici radici radici, ecco cosa.
Dopo la scomparsa del padre in Libano, Maalouf scopre una valigia piena di scritti e fotografie che lo spingono a ricostruire i percorsi e le vite del nonno paterno Botros, lacerato tra il desiderio di raggiungere l'Occidente e quello di modernizzare il suo paese, e del fratello Gabrayel, partito a cercare (e a trovare) fortuna a Cuba.
Lo scrittore ha un'occasione per tornare indietro nel tempo, per ritornare alle sue origini. Maalouf ha lasciato il Libano nel 1976, allo scoppio della guerra civile. Ventisettenne, di madre araba, ma anglofono e francofono come molti libanesi, si stabilì a Parigi dove ha continuato a fare il giornalista, come redattore capo di Jeune Afrique e presto ha intrapreso la carriera di scrittore.
In una intervista ha detto: "Un atto dovuto nei
confronti di generazioni che hanno sofferto e lottato, intellettuali,
commercianti, frammassoni, morti oscuri e destinati a essere
dimenticati." E scrive “Sono l'ultima stazione prima dell'oblio. Dopo di
me la catena delle anime si sarebbe rotta, più nessuno
saprebbe decifrare”. Resuscitare con emozione i loro destini è
anche scomporre l'identità molteplice di Aamin Maalouf, lo
scrittore che più di ogni altro è diventato in Francia
il simbolo tra Oriente e Occidente.
Questo libro è un percorso interessantissimo, intenso, profondo...
Vi lascio con una citazione di Rainer Maria Rilke tratto da Lettere
" Una volta accettata la consapevolezza che anche fra
gli esseri umani più vicini continuano ad esistere distanze infinite, si può
evolvere una meravigliosa vita fianco a fianco, se quegli esseri riescono ad
amare questa distanza fra loro, che rende possibile a ciascuno dei due di
vedere l'altro, nella sua interezza, stagliato contro il cielo."
Ah....l'incontro con quella persona? Be', spero non sia un abbaglio!
Ah....l'incontro con quella persona? Be', spero non sia un abbaglio!
ciao Stefania leggo di te e dei consigli che dai
RispondiEliminala parte intellettuale che è in me che da tempo è in astinenza di quel profumo di carta di quello scorrere tra righi stampati sussulta e reclama. Sa che fin dura questa bella stagione la parte pratica e manuale è vincente e anche se la stanchezza si fa sentire e aspetto la neve per dedicarmi allo sfogliare di pagine ricche di sapore che alimentano la mia anima. Stefania grazie del commento e come vedi è tempo per mancanza di tempo che non posto.
Gli incontri speciali, spesso non hanno bisogno di parole. C'è un feeling che nasce solo dallo sguardo o anche solo dai lineamenti del viso.
RispondiEliminaEeeeh la casualità nella vita: sì, osservando la mia passata esperienza, capita di fare di questi incontri. Ma se poi davvero queste persone divengono speciali, mi auguro sempre che non finiscano nel silenzio.
RispondiEliminaCiao Stefania. Buon fine settimana
Mi piace scoprire nuovi paesi grazie ai libri. Mi segno Origini.
RispondiEliminaQuesto è un sentiero nuovo per me, il tuo blog, ma conto di tornarci spesso.
RispondiEliminaConoscitrice di libri? bene. Sto per acqsuistare un nuovo di libro, non recente, di emilia costantini (tu dentro di me). Lo conosci?
Ciao