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I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. AMOS OZ

sabato 4 febbraio 2012

L'amore per la lettura, come nasce? Il contagio.



La devozione al nonno di Albert Anker, 1893
Veramente interessante quest’articolo di Umberto Tenuta Amore della (e non per la) lettura. Ho scelto dei frammenti. Sono degli input che voglio lanciare per una riflessione accorta e profonda.

 […] come si fa a far nascere l’amore della lettura? A qualcuno viene in mente l’intelligenza: si nasce intelligenti!Quindi, si nasce con l’amore della lettura!Vi sono alcuni bambini che amano leggere e vi sono altri bambini che non amano leggere. Come se fosse scritto nei cromosomi!
[…]
Non ci sono regole, come per tutti gli amori.
Non si insegna ad amare, malgrado l’Ars amatoria di Ovidio e di tutti i suoi seguaci.
Non ci sono regole infallibili, ma criteri utili ce ne sono. Forse il più efficace è quello del contagio: il docente che ama leggere contagia i suoi alunni!
[…]
Il bambino nasce con un forte bisogno di imitazione. Egli ripete quello che fanno gli adulti, a cominciare dai movimenti labiali nella pronuncia dei fonemi, durante la fase della lallazione. I bambini imitano i movimenti per manipolare gli oggetti, per muoversi, per camminare eretti ecc. I bambini imparano a fare quello che fanno gli adulti attraverso l’imitazione. Soprattutto nei primi anni i genitori rappresentano i modelli da imitare, i modelli di identificazione.Se i genitori leggono, i bambini giocano a leggere.

30 commenti:

  1. sono d'accordo, i bimbi copiano...
    ho sempre avuto libri in casa, e per mia fortuna le mie figlie hanno copiato .
    Adesso leggono più loro di me.

    ciaoo Stefania e buon fine settimana!!

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  2. sono d'accordo che a leggere si impara...si ama la lettura se vediamo che altri amano leggere...poi la predisposizione o l'amore sono soggettivi...

    Buon fine settimana
    lella

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  3. Ad eslusione di solo 2 libri, posso dire di non var mai letto più un libro, e di quel pochissimo che ricordo mia madre era una divoratrice di libri.
    Ma nulla m'impedisce di lascierti un mio Buon F.S.

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  4. Stefania, il libro, qualunque libro, anche quelli meno noti e, forse, più bruttini, sono una frammento della memoria collettiva dell'umanità. Lasciamo perdere il fatto che un libro (non sempre) possa o no essere istruttivo, la verità è che, leggendo, si entra a far parte della vita, dell'anima e dei pensieri di un'altra persona. Chiunque scrive, consciamente o incosciamente, inserisce nei suoi scritti una parte di sè. Leggere molti libri è come vivere molte vite, entrare in universi inesplorati e sconosciuti, conoscere persone, paesi e abitudini dei quali mai avremmo potuto avere conoscenza. Io amo i personaggi dei quali scrivo e mi innamoro delle donne di cui parlo. Riesco a trasmettere questo amore anche ai miei lettori? Non lo so, ma almeno ci provo.
    Un abbraccio.

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  5. Ciao Stefania,buon sabato di neve almeno dalle mie parti.Concordo con te che i bambinio seguono gli esempi dei grandi, ma occorre fare qualcosa di più.
    Suscitare fantasia e creatività intellettiva.
    Una fiaba va raccontata anche all'inverso: Cappuccetto Rosso era spietato e finisce per mangiare il lupo e sparare al cacciatore.
    Cenerentola era una schiavista che obbligava il principe azzurro a dare di straccio e ramazza... figurati con le sorelle...si salvi chi può.
    Tutto può diventare fiaba e chi è che contiene tutto questo fervore creativo e immaginario?????
    Non certo uno scrigno ma un libro, prima pieno di immagini e successivamente di parole che sono l'immaginario più fantastico che esista.

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  6. è vero, in genere chi ama la lettura ha avuto buoni esempi, spesso i genitori. Secondo me però più che l'amore per la lettura si eredita l'amore per i libri, ci si abitua presto alla loro discreta, rassicurante presenza, si avverte il bisogno di averli intorno, di toccarli, di tornare a loro, ma le ragioni possono essere diversissime: per addormentarsi o viaggiare, per rilassarsi o per non annoiarsi, per pensare o imparare, per indignarsi o per sentirsi vivi. Dipende da ciò che ciascuno cerca, da ciò che ciascuno è o vuole essere. L'amore per i libri può assumere tutte le possibili declinazioni con il mutare degli stati d'animo e col passar del tempo. A volte li tradiamo, li trascuriamo, mentiamo loro, ma se glielo permettiamo, davvero, ci accompagnano docili e fedeli per tutta la vita. Ciao a tutti!

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  7. secondo me l'amore della lettura nasce in circostanze del tutto personali e anche casuali. Pur avendo davvero poco tempo, e altrettante poche energie quando questo mi si presenta,leggere per me significa imparare, anche semplicemente a soffermarmi a pensare, imparare che esiste un altro metro oltre la corsa quotidiana per sopravvivere

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  8. Credo che alla base ci sia un solo vero motivo: la curiosità :-) Essa puo' far nascere il desiderio di sapere, o semplicemente il farsi "prendere" da una storia per vedere come si sviluppa e dove porta :-)
    D'altronde la curiosità è probabilmente strettamente correlata all'intelligenza, immagino ne sia una delle componenti primarie.

    www.wolfghost.com

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  9. Condivido appieno il terzo frammento: l'imitazione, Il bambino imita l'adulto, si rifà al suo modello, per cui un adulto che leggerà al suo bambino, inculcherà l'amore per la lettura. Ciò dovrà avvenire già dopo il primo anno di vita, con pazienza e costanza l'adulto dovrà educare il suo bambino all'amore della lettura, nel tempo quel bambino guarderà il libro non solo come strumento di studio, ma anche come gioia che arricchisce la mente.
    E' sempre bello leggerti, cara Stefania.
    un abbraccio
    annamaria

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  10. No, non credo che l'imitazione sia uno dei fattori importanti..... in casa su 5 siamo solo in due con la passione della lettura. Io con un libro è la figura che hanno di me i miei figli ( anche io che pulisco, che preparo da mangiare.. che gli ricordo i loro doveri :-)))), la nostra casa è piena di libri, ma che a loro venga in mente di leggere.... noooooo. Leggere è una passione,passione individuale che forse, è nel DNA, forse è un carattere recessivi? o che viene fuori a generazioni alterne? Non lo so, ma è sicuramente un piacere, e,ognuno dovrebbe avere il diritto di "godere" come gli pare!
    Poi la storia dell'imitazione.... i miei nonni hanno fatto la guerra e libri ce ne erano veramente pochi e non tutti sapevano leggere, la scuola obbligatoria è roba di qualche generazione... allora ci dovrebbe essere veramente poca gente che legge :-))

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  11. Io vengo da una famiglia d'insegnanti eppure sono ignorante, scolasticamente, come una capra agli irti colli. Mi piace scrivere però, ma non parlarmi di leggere o di scuola o di apprendere che mi viene il voltastomaco. Le mie figlie però, mangiano i libri con voracità. La mia conclusione è che una passione cova dentro di te dalla nascita ed esplode quando meno te lo aspetti.

    :)

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  12. Ciao Stefania,
    complimenti per il tuo blog, e gli spunti che dai.
    I miei genitori non hanno mai letto molto ma mi hanno sempre circondata di libri, così ho imparato a leggere a 4 anni e da allora non ho più smesso.
    Trovo che sia sempre bellissimo vivere per qualche minuto, un'ora, un giorno in un mondo fantastico!

    Monica

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  13. Credo anch'io, come altri qui, prima di me, che indubbiamente i genitori abbiano un grande ruolo nell'iniziare i figli alla lettura. Non penso però che si tratti di imitazione. Forse ognuno di noi vive circostanze diverse da cui emerge questo amore, o anche bisogno di leggere.
    Comunque ti faccio i complimenti per questo blog che già dal titolo, non può non piacermi.
    Come vedi mi sono messa volentieri tra i tuoi lettori.
    Quindi a presto cara Stefania!
    Lara

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  14. Mi riprometto di leggere di più! :-) Mi piace leggere ,ma faccio fatica a concentrarmi! :-(
    Condivido totalmente ciò che hai scritto.
    Buona domenica

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  15. Infatti l'esempio parte dai genitori,loro sono modelli di vita veraci per i propri figli, bisognosi di conoscere, imparando a scegliere le cose che fanno crescere in sapienza e grazia!
    un abbraccio e buon Wk all'insegna della buona lettura*

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  16. quando mia figlia era piccola le leggevo sempre ti tutto... quando cominciò a leggere lei... facevamo la nostra "mezzoretta" di lettura... io col mio libro tra le mani lei col suo... accoccolate sul divano...
    bei momenti!

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  17. Penso che, in maggior percentuale, influisca la curiosità del bambino....non credo basti veder leggere qualcuno. Ti auguro una buona domenica, un abbraccio!

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  18. in effetti l'amore per la lettura, in base alla mia esperienza, è qualcosa di innato.
    io sono sempre stata una lettrice accanita e convinta, leggere è una piacevole dipendenza che non fa danni.. tutt'altro
    eppure i miei due figli, nonostante la casa sia tappezzata di libri, non amano leggere.

    in questo frangente epocale, dove tutti siamo scrittori, paradosslamente, leggere è diventato secondario a scrivere e senza una condivisione reale non c'è nè crescita nè trasformazione...
    cito spesso una frase de IL GIOVANE HOLDEN..."Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."

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  19. Mah non so dirti se il bimbo imita l'adulto. Posso dirti la mia esperienza. I miei genitori erano semi-analfabeti (mio padre del del 1911 e mia madre del 1920, quindi puoi capire anche tu) non mi furono molto di esempio. Ricordo che ero da piccolina una grande lettrice dei corrierino dei piccoli...crescendo, poichè non c'erano soldi, andavo in biblioteca della parrocchia o "rubavo" i libri di mio fratello più grande...
    Oggi? Beh sono una grande lettrice, quasi di tutto, leggo anche riviste un pò sceme che parlano di moda, di trucco...Ora che sono in pensione ho deciso di scrivere anche una piccola recensione per ogni libro che leggerò d'ora in poi, tanto il tempo non mi manca.
    Ciao cara, ricordati di venire a trovarmi, perchè io ti aspetto, magari ci prendiamo un caffè e ci facciamo due chiaccherate. Un baciobacio

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  20. Dipende da come imposti la tua vita. Se ti dedichi all'attività fisica avrai minor tempo e minore interesse per la lettura. La mia fortuna è stata quella di avere un fisico delicato e scarsa attitudine per lo sport. Soffrivo anche tanto la solitudine e questo mi ha spinto verso i libri. Fondamentale è poi la curiosità. Chi non prova curiosità non sarà disposto a sobbarcarsi la fatica del leggere. A questo punto il mio destino era segnato: ho finito per occuparmi di letteratura e di libri, ma anche di tante altre cose: la curiosità poi diviene dominante.

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  21. ..non lo so....non ricordo mia madre e mio padre leggeva solo libri di legge....ricordo però che da piccolo ho iniziato presto...a 5 anni già facevo la prima e sapevo leggere e scrivere....e leggevo di tutto...come ora...se giocavo a pallone avevo in testa l'ora per ritornare a casa e leggere....Avevo una caratteristica che anche oggi conservo...se leggo non sento nulla....mi estraneo a tal punto che può anche cadere la casa ed io nn sento.....Mi devono scuotere per ottenere l'attenzione....:))))...Il gusto della lettura, del libro....non lo so...forse è come con la cioccolata....basta iniziare...il resto viene da se...Ciaooooo......buon pranzo.....Sto finendo " Il primo giorno" di Marc Levy....è buono

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  22. Buongiorno Stefania, io sono d'accordo con Massimo Botturi, Re di Saturno, Le Coucu, ecc.ecc...che sostengono che l'amore per la lettura è un qualcosa di innato. Non credo che si eredita. Si può ereditare l'abitudine alla lettura, il metodo...ma "l'amore" al quale accenni tu è qualcosa di diverso...è quel fuoco che ti brucia dentro. Che ti fa desiderare di entrare in ogni libreria che incroci, che ti fa sfogliare dieci libri e sentire le vibrazioni che ti mandano, che come ogni innamoramento ha i suoi momenti di esaltazione ed altri nei quali abbandoni e trascuri...in base allo stato d'animo.
    Una cosa che ho sempre trovato distintiva tra le due modalità di essere lettori è che un lettore innamorato...acquista un libro, comincia a leggere...non sente vibrazioni e lo ripone con affetto sulla cima della pila di libri...magari prendendolo si nuovo tra le mani dopo sei mesi con uno stato d'animo diverso. Poi esiste invece la lettura "tecnica" come una mia amica...se acquista un libro lo deve leggere tutto anche se non le piace anche se non la emoziona.
    Insomma...secondo me innamorarsi dei libri è un guizzo dell'anima!...e tu? che pensi tu?
    un abbraccio
    Angy
    p.s.: questo tuo post mi ha riportato alla mente un libro letto un paio d'anni fà...La bambina che salvava i libri! Bello!!!
    :-)

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  23. Molto acuta questa riflessione e posso portarti la mia esperienza: quando ero piccola mia madre lavorava e quindi passava poco tempo con me. Sentendosi in colpa iniziò a cercare del tempo di qualità con me e prese a comprare quelle fiabe con le audiocassette e aveva preso l'abitudine di leggermele la domenica o quando poteva... poi nacque mio fratello e lei prese la decisione di smettere di lavorare. Stando in casa evidentemente si sentiva meno in colpa e a mio fratello non ha mai offerto quel momento di lettura condivisa che io avevo ricevuto. Il risultato? Io ho sempre letto e trovo piacere nel farlo, mio fratello non ha mai letto un libro per piacere, solo quelli per studio!

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  24. virus della lettura? o attrazione fatale?

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  25. Siramente credo abbai molta importanza l'ambiente in cui si vive ed il condizionamento che ne traiamo, come l'emulazione, l'educazione, l'importanza che viene data al sapere, conoscere, lo stimolo alla curiosità. Però anche in questo caso non si possono trarre delle conclusioni definitive.
    Ti porto un esempio, ce ne sono tantissimi di simili:un giorno entrai nella casa di un amico, voleva farmi ascoltare della musica, notai subito la mancanza assoluta di libri, nemmeno uno, neanche un giornale, una rivista. Iniziai a parlargli così di cosa stessi leggendo, gli raccontai storie, mi ascoltava con attenzione ed ogni volta che mi vide in seguito mi chiese cosa stessi leggendo. Non è diventato un lettore, però un buon ascoltatore in grado di dialogare esprimendo cocetti chiari.
    In ogni caso sono convinta che leggere aiuti moltissimo, aiuta a pensare a riflettere ad esprimerci,aiuta a sognare e arrichirci dentro.
    In quanto all'intelligenza ci stanno studiando ancora, non è ben definita, cos'è poi l'intelligenza? Come si spiega? Quante forme ci sono?
    Per concludere, anche se ci sarebbe molto da dire, credo sia importante trasmettere l'amore per la lettura, sopratutto ai nostri figli.

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  26. L'inizio del commento è:sicuramente credo abbia..
    scusami, non ho riletto.

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  27. Ciao, la cosa che mi ha spinta alla lettura e ne ho letti tanti di libri, è una passione, è stata la mia curiosità per la vita, voler sapere, voler capire, voler saper esprimermi meglio!!! Il primo libro è stato di Hesse e l'ultimo la Papessa........ho una bella libreria anche su aNobii........Leggere, amare i libri è sinonimo di apertura mentale, di curiosità ripeto io!!!

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  28. Ciao Stefania, un saluto :-))

    e buon giovedì!!

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  29. Cara Stefania
    Posso raccontarti la mia esperienza personale di madre.
    Ho letto sempre le favole alle mie bambine sin da molto piccole.
    La prima, ascoltava attentamente. Ha amato ed ancora ama la lettura.
    La seconda bambina non ha mai voluto ascoltare. Non ha amato ed ancora non ama la lettura.
    Ancora mi chiedo da dove deriva la scelta dei bambini.
    Ciaooooooooooo

    mimosa49

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  30. Woody Allen dichiara "Leggo per legittima difesa", condivido questa motivazione. Si inizia a leggere per difendersi dalla solitudine, dalla stupidità, dall'ignoranza, forse se si vedessero i libri come alleati chissà, forse si leggerebbe di più

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