Lavorando in libreria ho ritenuto giusto leggerlo e studiarlo per approfondire e avere notizie su questo premio da anni incorniciato da polemiche e diffidenze. Be', devo dire che nulla è nascosto e molte cose sono spiegate senza tanti fronzoli o nascondimenti. Il programma di Ricci "Striscia la notizia" non svela nulla di nuovo!
All'avvicinarsi della premiazione, insieme ai miei colleghi ci divertiamo a "dire la nostra"... e ogni anno sento: "tanto si sa, vince la casa editrice più potente" ed ancora " chi ha più soldi, ha più voti!". E chi più ne ha, più ne metta.
Comunque, tornando al libro, la seconda parte è corredata da foto-quadro (mi piace definirli così) ossia dei ritratti fotografici, curati nei minimi dettagli degli scrittori vincitori dal 1961 al 2016.
Voglio terminare questo mio post con una citazione tratta dal volume di Tullio De Mauro, una persona che ha dedicato l'intera vita alla cultura, all'istruzione, alla lingua italiana:
"Il premio strega ha settant’anni. È nato nell’immediato dopoguerra, grazie all’amicizia tra il colto imprenditore Guido Alberti e l grande scrittrice Maria Bellonci, che credeva fosse importante inventare e realizzare un Premio come nessuno mai lo aveva immaginato. Un Premio affidato, come avrebbe detto lei, a “una giuria vasta e democratica”, caratterizzata non tanto dal numero, quanto dalla varietà e vastità delle competenze. Non solo scrittori, professori e critici letterari, ma un più largo pubblico di giornalisti, imprenditori, registi, attori interessati alla letteratura, come un polmone prezioso per il respiro di una società democratica quale ci auguravamo di poter cominciare a costruire allora.
Quanto ha contato il Premio nella vita culturale del paese, anche in quella parte più profonda e meno visibile? Sulla parte più visibile non abbiamo dubbi e non è un gran merito: dipende dai giornali, dai mass media e dalle contingenze se è il più citato tra i moltissimi premi letterari italiani.
Le critiche intorno al funzionamento dello Strega sono anche
quelle moltissime. Ne abbiamo tenuto conto, abbiamo tentato di migliorarne
l’organizzazione. Le critiche continuano, nondimeno, e noi speriamo che
continuino per altri cento anni.
Mi viene in mente quello che diceva Churcill sulla
democrazia, che è la peggiore forma di governo eccezion fatta per tutte le
altre sperimentate finora. Credo che questo valga anche per il premio Strega."
ho seguito la cosa, ma per chi ha la passione del leggere anche e soprattutto le novità editoriali sono calamita. Il tempo purtroppo è il nemico. Chi ha tempo non ha la passione e chi non ne ha ne soffe l'astinenza.
RispondiEliminaI premi servono,almeno per muovere le acque,creare curiosità,invitare a leggere,la cosa più ovvia.Se non sono indenni da interessi,piccoli o grandi imbrogli,pazienza..Importante è leggere,avere curiosità,cercare.Un premio aggiunge poco alla bontà del testo,può solo favorire la quantità nelle vendite.
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