Vi piace quello che ho scritto?
All'improvviso andò via la luce e nel silenzio della mia camera iniziai ad annaspare nel vuoto. Dovevo concentrarmi, gli occhi non restituivano alla vista, le immagini delle cose che mi circondavano tuttavia ero in luogo a me familiare: a sinistra la porta, poi la libreria, la scrivania (dov'ero seduta) più in là il letto. Eppure non riuscivo ad alzarmi. Barcollavo nell'infinito assurdo dei miei sensi...Guardai verso la finestra e, per fortuna, un po' di luce notturna filtrava attraverso le tapparelle, gli occhi si stavano abituando al buio. Con calma provai a tirarmi su...
Sono la prima, ma incoscientemente mi butto... Il gioco è stuzzicante e ci provo anche se ciò che ho composto è banale, io non so mica scrivere bene...Scusa se ho preso spunto dal tuo testo che invece trovo intenso e coinvolgente, complimenti!
RispondiEliminaQuando la luce andò via, il silenzio diventò palpabile. Le parole sgorgavano sul foglio come un fiume in piena, tuttavia il silenzio non si riempì. Tendendosi nell'infinito divennero fili per congiungersi con esso, ma poi ricaddero sulla pagina. Le guardai con compatimento...come può l'uomo parlare del mistero della vita?
...e vergognandomi ti saluto, ciao!
Sono priva di qualunque ispirazione...
RispondiEliminaUn abbraccione
silenzio.....mi guardai intorno e con occhi deliziati vidi davanti a me il mare..meraviglioso , calmo, una dolce carezza di infinito....tuttavia ebbi il coraggio di voltarmi e andare via.....Lory
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminaho letto il tuo invito da Lella e mi sono aggregata a questo accattivante gioco, è bello giocare con le parole, e la fantasia, così, per provare!
"Un fragore assordante scuote il silenzio in un baleno di luce violaceo e poi una scroscio di pioggia che sembra infinito avvolge la notte. Buio pesto tutto intorno, ma tuttavia guardai la finestra ricamata di rivoli di pioggia con l'orecchio teso al rumore improvviso là fuori..."
Ciao, ritornero a vedere cos'è successo:-))
Fata C
Ciao, eccomi a provare a rispondere al tuo piacevole invito.
RispondiElimina"Nel silenzio del mio cuore la Parola fece luce in me, guardai
tuttavia con stupore e meraviglia l’infinito che mi circondava.
Speriamo bene!
Un caro saluto.
Dani
Mi piace! Fino a quando si può scrivere ? Domani parto per Berlino fino a martedì e vorrei concentrarmi un pochino per farlo!
RispondiEliminaScrivo prima di leggere gli altri commenti, poi pubblico, poi sprofondo nella vergogna....
RispondiElimina"L'infinito silenzio
risuonò,
con ritmo costante,
nel buio
del mio cuore,
tuttavia
una debole luce di candela
mi diede speranza
e guardai verso il futuro."
"Ti GUARDAI CON INFINITO SILENZIO, TUTTAVIA..."
RispondiEliminaMi piace giocare con le parole. Mi piace il nome del tuo blog.
A presto, Es.
Cavoli...io ho ancora i miei tre parole in sospeso da 5 anni...però mi piace questa proposta...
RispondiEliminaLa tua immagine mi ha ispirato. Ecco carissima quello che sono riuscita a partorire.
RispondiEliminaNel "silenzio" che mi circondava ascoltai quella musica lontana, struggente fino a far male al cuore. "Tuttavia" dovevo andarmene. L'aereo non mi avrebbe atteso.
A breve l'ansia mi avrebbe travolto per quell'"infinito" desiderio di ritrovarlo, ora che l'avevo perduto. Mi alzai "con" un moto di insofferenza al pensiero di lasciare la mia casa, il calore di quella candela che lasciavo sempre accesa sullo scrittoio, per buttarmi alla ventura. Presi la borsa, aprii la porta di casa e me ne andai.
il silenzio era profondo quella notte e rimasi a guardare l’orologio bianco su sul campanile con uno strano freddo addosso, più provocato dall’incertezza che dal clima.
RispondiEliminaPioveva da prima ma tuttavia la mia attenzione alla piena del fosso che non mollava e il sorvegliato speciale era il ponte che collega mia borgata alla statale.
L’acqua scendeva con forza e violenza trascinando ramaglia tronchi e interi alberi che per adesso riuscivano a passare sotto il ponte. Il lampione illuminava giusto quel tratto e sembrava che la corrente non mancasse anche se temevo una imminente interruzione. La pioggia sembrava non finire e infinita era mia preoccupazione. Ancora una mezzora poi Giovanni mi avrebbe dato il cambio.
5 parole per testimoniare e descrivere una notte di allerta nella mia borgata Andrea il montanaro
Buon pomeriggio Stefania.
RispondiEliminaGrazie per essermi venuta a trovare e soprattutto per avermi invitata in questo tuo bellissimo posticino.
Ho letto ciò che ci hai proposto...mi divertono molto questi giochini, quindi verrò di nuovo e provero` a partecipare.
Ma ti avverto, sono inesperta e principiante nella scrittura, quindi non giudicarmi con troppa severità.
Mi vergogno tantissimo ma ce la metterò tutta.
Ciao.
Ecco cara Stefania cosa mi ha ispirato la foto e le parole...
RispondiElimina"Nel buio, nel silenzio della notte
ero lì a lume di candela.
Guardai il quadernetto aperto,
vicino la tisana fumante
che emanava vapori di spezie...
un profumo di ricordi
mi invase l'anima.
Tuttavia con un infinito sospiro
mi persi nell'infinito fine
dei miei mille pensieri..."
Eccomi di nuovo, buonasera Stefania.
RispondiEliminaQuesto è ciò che è venuto fuori:
"Scrissi in silenzio qualcosa,
poi scorsi...non so cosa.
Un movimento leggero,
nella luce fievole e calda di una candela.
Guardai meglio,
sembrava una falena,
era veloce, troppo veloce e leggera.
Un'esserino piccolo e grazioso con splendide ali argentate,
si agitava davanti al mio incredulo sguardo.
Sorrise, mi guardo` e pensai: ma sarà vero!
Tuttavia era lì, davanti a me.
Fece un fulmineo giro nell'aria,
Attraverso` la finestra e poi sparì,
nell'infinito, buio cielo."
Grazie, spero di non aver errato troppo, comunque sia mi sono davvero divertita.
Ciao ed a presto.
Scusami mi sono accorta di una cosa, attraversò è con "a" minuscola.
EliminaSpero sia l'unico errore, ciao.
Si resta muti e paurosi nel buio improvviso
RispondiEliminaMa il cuore che illumina ogni cosa, non teme oscurità
Buon fine settimana, Stefania
Eloisa
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RispondiEliminaCi provo, Stefania...
RispondiEliminaSilenzio, infinito e punteggiato di diamanti era il cielo sopra i monti; tuttavia guardai giù tra l'erba una lucciola che brillava con la luce di una stella.
(Scusa, m'ero scordata una parola, prima!)
Non sono una romantica di poesia anche se un'alba o tramonto, un paesaggio particolare suscitano in me un pizzico di romantico. Più che io gioco ritengp le definizioni espressione del proprio io con emozioni ecc.
RispondiEliminaGuardai non è il mio tempo, io GUARDO tutto quello che mi circonda sempre CON curiosità e ricerca in una risposta.
TUTTAVIA quando da uno scoglio attendo che il tramonto mi circondi con la sua luce e mi sembra che il panorama diventi
INFINITO perchè non vedo più il delinearsi dell'orrizzonte, e il SILENZIO di quell'attimo è rotto dal canto improvviso dei piccoli essere viventi che iniziato la loro giornata...pardon la loro notte.
Ho descritto quello che faccio sempre ed un tramonto veramente passato su uno scoglio di tanti anni fa.
Buona settimana.
"Nel silenzio della sera guardai con stupore il cielo nuvoloso e scuro che prometteva un temporale. Il buio tuttavia non mi faceva paura perchè mi dava una grande sensazione di infinito..."
RispondiEliminaDimmi ho vinto qualcosa? Dopo questa fatica... un premio ci starebbe bene, non credi? Ciao
Ricordo bene quella casa in mezzo ai prati coi muri fatti di sassi anziché CON i mattoni. Qui viveva il bimbetto Costantino. Non c'erano comodità, TUTTAVIA vivevo felice.
RispondiEliminaIn quella notte tra le più calde d'estate il SILENZIO venne infranto da un temporale dal fragore INFINITO, che mi mise paura.
Mia nonna corse a staccare la corrente ed accese un'unica candela.
Quando il buon Dio volle, tutto finì, ed andai a dormire.
Il mattino seguente, alle prime luci di un'alba ancora imbronciata, presi coraggio e GUARDAI fuori dai vetri.Il cielo era ancora plumbeo ed una sola stella luccicava con un fulgore mai visto.
Sono fuori fase e passo la mano agli altri.
RispondiEliminaSaluti a presto
Mi piace moltissimo scrivere…solo che mi manca il tempo..ma se trovo 10 minuti…lo farò!
RispondiEliminaCinzia
Gioco anch'io?
RispondiElimina-"Una candela bruciava sul tavolo,una candela bruciava.."
In silenzio mi avvicinai al libro,guardai meglio,era un quaderno.Forse era qui che Boris annotava le sue poesie?La candela illuminava appena le pagine,tuttavia la curiosità era forte,iniziai a sfogliare,c'erano versi bellissimi altri appena abozzati,parole,macchie d'inchiostro,la grafia minuta a volte si fermava,incerta,per riprendere,scorrevole e fluida come un torrente in piena,spesso interrotta da disegni minuti e strani. Sfogliai quel magico quaderno,per un tempo infinito,nella tazza la tisana era fredda,l'alba mi colse,con la sua morbida luce ,dissipando la magia di quella candela,ora inutile
Avevo trovato, in un luogo, dove il silenzio riempie le stanze un vecchio manoscritto medioevale.Stupore e gioia. Cominciai a sfogliare le pagine con infinita precauzione e guardai le meravigliose antiche immagini. Si fece buio nella biblioteca, senza accorgermi il tempo era trascorso tuttavia un mozzicone di candela era appoggiato su di un tavolo. Accesi la candela con la speranza che un colpo di vento non la spegnesse. Mi avvicinai alla finestra, scostai la tenda e guardai l'infinito cielo dove il Signore, padrone del mio cuore, aveva appeso le stelle. Ritornai al manoscritto e seduta sul pavimento, sempre vicino alla finestra, ripresi, con emozione, in mano il manoscritto. Piano piano mi addormentai, sognando un mondo più bello!
RispondiEliminaNe approfitto e provo a cimentarmi prendendo come spunto il mio ultimo post su Bertoli!
RispondiEliminaC'era un forte silenzio in hotel a Formigine, per cui si riuscivano a percepire benissimo i ronzii, uno alla volta, di quelle maledette 4 o 5 zanzare che non si sapeva dove si nascondessero! C'è voluto tempo per liberarsene. Tuttavia il pensiero di quello che sarebbe accaduto il giorno dopo minimizzava questo fastidio a causa dell'infinito calore che i ragazzi che stavamo per vedere ci avrebbero riservato! Non ci eravamo sbagliati! Quando li guardai uno per uno notai quanto affetto ognuno di loro era capace di dare. Con Alberto Bertoli alla chitarra e altri amici ad accompagnarlo non potevamo sperare in una domenica più bella!
Ci riprovo:
RispondiEliminaNotte.
Il Destino nuovamente
si apre ad una nuova vita.
Il silenzio della casa odorava di pensieri..
E' l'alba di un nuovo giorno.
Guardai dalla finestra.
Mille tenui colori riempiono l'infinito cielo.
L'orologio m' insegna che il tempo
in cui un piccolo Luca
donato da Dio
si sarebbe affacciato
alla vita,
al mondo,
con i suoi infiniti problemi
era ormai giunto.
Tremo d'ansia e tuttavia mi vestii
per incontrare
la vita che si rinnova.
Ciao Stefania, grazie per essere passata da me, raccolgo l'invito e questo è quello che le tue parole mi hanno ispirato:
RispondiElimina…Con gli occhi del cuore, guardai nel silenzio infinito della mia anima.
Era buio, tuttavia una luce mi illuminò la via…
Baci Antonella
Non ho letto gli altri commenti per non essere influenzato (andrò a leggerli subito dopo). Mi ha incuriosito e attratto questa tua iniziativa. Ho lasciato davanti a me la foto, mi sono lasciato andare e...sai che io scrivo solo di poesia...ed ecco cosa mi han suscitato foto e parole...
RispondiEliminaNel SILENZIO
della sera
GUARDAI la danza
della fiammella della candela
accattivante e sinuosa.
Rilessi
gli ultimi versi scritti,
ripresi la penna a sfera
abbandonata CON sdegno
la sera precedente
per non aver saputo con lei
comporre alcun verso suadente.
L'emozioni erano ancor gelate
da un'impietosa apatia,
la mano riprese a scrivere
....TUTTAVIA
rime dettate dal tuo ricordo,
che quando il pensiero m'invade,
m'invola verso l'INFINITO
...in un'estasi senza ritorno.
se ti va...metti tu il titolo.
Ciao
entrando qui da te mi sembra di sentire quell'odore gradevole dei libri nuovi...
RispondiEliminaciao Stefania, buona serata
Ciao!!! Ma che bello! Grazie per avermi fatto conoscere il tuo blog e questa iniziativa che mi sembra veramente diversa ed interessante. Mi sono subito aggiunta ai lettori fissi.
RispondiEliminaNon so cosa ne è venuto fuori ma ci ho provato!
Raggiunsi in punta di piedi lo studio. SILENZIO.
Dalla porta scorsi il suo diario aperto, illuminato dalla luce fioca di una candela.
Non sapevo quanto tempo avessi, TUTTAVIA provai a farmi forza; non avrei avuto un'altra occasione per capire cosa mi stesse nascondendo.
GUARDAI da una parte all'altra del corridio per assicurarmi che nessuno fosse in arrivo.
Mi intodussi furtivamente in quella stanza buia e, per un momento che mi sembrò INFINITO, trattenni il fiato CON tutta la determinazione che il mio corpo riuscì a trovare in quel momento. Ero quasi riuscita nella mia impresa, quando sentii dei passi. In un primo momento non capii poi la paura si impossessò di me senza quasi lasciami respirare. Era finita...
Ho letto dei commenti bellissimi!. Non mi piacciono le classifiche, ma....un piccolo giudizio...no?
RispondiEliminaLo farò prestissimo...e ci sarà anche una piccolissima sorpresa!
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