Ai ragazzi delle medie (scuola secondaria di primo grado) prima di parlare di libri e dell'importanza della lettura, leggo:
"Lo
studio sa di muffa, è passato, è vecchiume. Già solo la parola ci suscita un
malessere, un'avversione. Studio! Di contro, agili PC, smartphone, lucine a
led, schermi giganti, megabyte. Musica, velocità, divertimento. Lo studio per
tutti noi è un'ombra che oscura il mondo, è una crepa sul muro: incrina e
abbuia la nostra gioia di vivere. Lo studio non ci seduce. Non è cool. Abbiamo
mai sentito qualcuno che, alla domanda "Cosa ti piace fare nella
vita?" risponda: "Studiare"? prendiamo le persone affermate. Mai
che dicano d'aver studiato tanto, e che se non avessero studiato non sarebbero
arrivate. Chi studia è uno sfigato. Oggi mostrare la cultura non va più, non si
fa. Oggi piuttosto si esibisce l'ignoranza, rende molto di più. È come se il non sapere e il non studiare ci dessero un
fascino aggiunto, una certa patina di rozzezza che sa subito di istinto
primordiale, naturalezza ferina, autenticità. Studiare, nel nostro immaginario,
vuol dire non vivere."
Si sentono capiti, annuiscono con quell'aria boriosa tipica della loro età, ma si incuriosiscono.
Ebbene questo è il libro
Questo è un signor libro (
l'indice in pdf). L' ho letto con grande interesse ed ho una certa difficoltà a sintetizzare talmente tante sono le cose interessanti da dire, gli spunti su cui lavorare, le considerazioni da fare.
Mentre lo leggevo, pensavo a chi sarebbe piaciuto, con chi avrei potuto condividerlo: l'ho consigliato ad un cliente che l'ha ordinato e poi ne ho regalata una copia ad una mia carissima amica che, sono certa, apprezzerà e con la quale ne parlerò.
Lo studio è metodo, certo...ma è una passione che ti permette di pensare con la tua testa.
Lo studio è faticoso, certo...ma è una passione che ti permette di sapere.
Lo studio è necessario, fondamentale, utile per non essere manovrati, plagiati e manipolati.
La passione ribelle - scritto da
Paola Mastrocola - lo consiglio a chi insegna, a chi educa, a chi ha a che fare con i ragazzi, con i giovani e a chi crede che
studiare non serve a niente, a chi lavora in libreria, in biblioteca, a chi ama la parola e a chi non sa come studiare, a chi pensa che tanto c'è Internet.
E poi chiudi il libro e capisci che la copertina ha senso.
Piccolo aneddoto.
In libreria, al telefono:
"Avete il libro Macerata 2006 di Quo..le..t.(è una ragazza sulla ventina)"
" Scusi non ho capito" - chiedo.
"Macerata 2006 di Quodlibet."
"Ma lei è sicura del titolo? Credo si sia confusa perché Quodlibet è una casa editrice nata a Macerata"
"Ehm...no aspetta (la ragazza ride) credo che il titolo è (sia) Junkspace (il titolo ho impiegato un po' a capirlo...)"
Penso: Oh-santa-pace!
T e r r i b i l e
Ecco, evitiamo di fare queste figure barbine!